Dove nasce il Gange: Fa freddo, la mattina fa davvero freddo, All’alba in questi giorni un gelido vento del nord fischia tra le persiane chiuse del mio alloggio. Ultimamente mi sveglio presto, troppo presto. Fuori è ancora buio, non guardo più l’orologio ma lo so per certo. Alloggio da qualche giorno al piano terra di una economica guest house a Rishikesh. I rumori sono il mio orologio. All’alba il primo è quello degli zoccoli dei muli, che incolonnati sfilano carichi. Trasportano sabbia dal fiume alla città alta. Il loro passaggio mi avvisa che il sole è sorto. La sera invece i canti della puja ,mi giungono ovattati dal tempio. Mi avvertono che la giornata è giunta al termine. Presto il buio calerà sulla valle e la città a breve andrà a dormire.
Le condizioni meteo per i prossimi giorni prevedono un innalzamento delle temperature. Lo spero davvero .Mi resta la giornata di domani per andare con la moto a Devprayang, poi un treno mi porterà a Delhi. Con questo freddo e l’abbigliamento che ho a disposizione, i 160 km previsti sarebbero una sofferenza. Qualche grado in più mi farebbe piacere e ci spero.
I muli passano sotto la mia finestra, è l’alba. Mi vesto pesante, prendo le chiavi della Enfield , mi metto il casco ,esco. Devprajang si trova a nord di rishikesh . E’ un posto affascinante , è una delle Panch Prayag (cinque confluenze) dove I fiumi Alaknanda e Bhagirathi si incontrano e insieme prendono il nome di Ganga . ( Gange )
La mia cara royal enfield non vuole partire. E’ un vecchio modello e il motorino d’avviamento non funziona. Devo scarponare molte volte sulla pedana d’accensione prima di aver successo. Il fatto positivo è che con il movimento mi sono scaldato.
NH58
la strada che porta a Devprajang. Collega Delhi con Badrinath e Mana Pass, vicino al confine indo-tibetano. Pertanto, nei mesi estivi, tutti i bus e i fuoristrada carichi di pellegrini la percorrono. A febbraio il traffico non è molto intenso , i mezzi che incontro sfrecciano carichi di bagagli. Fumano nero , sorpassano ovunque e rompono il silenzio della valle con i loro originali clacson.
Il nastro d’asfalto, consumato dal gelido inverno costeggia il Gange. Attraversa qualche villaggio, poche case e qualche tempietto. Il sole quando non è nascosto dai verdi pendii mi scalda le ossa. Gruppi di scimmie bivaccano ai margini della strada, come mendicanti attendono cibo dai pellegrini. Mandrie di vacche occupano la carreggiata , vecchi dalla barba rossa le conducono al pascolo. Ragazzine in divisa vanno a scuola , camminano per km ai margini della strada. Chioschetti di bevande e chai attendono i clienti.
Macino km con l’entusiasmo di un bambino al luna park. dopo ogni curva la strada si annuncia, per quanto possibile , ancora più promettente. Il Gange, di un colore azzurro intenso è una presenza costante. L’asfalto è insidioso, Un velo di sabbia lo ricopre. Rivoli d’acqua lo attraversano all’improvviso. . In sella alla moto affronto curve e tornanti con prudenza.
Dopo tre ore Devprajang appare a fondovalle. Punti di ristoro abbondano, a bordo strada numerosi veicoli sono in sosta. Parcheggio la moto tra due bus e percorro il ponte. A piedi raggiunto la sponda opposta. Il paese è tranquillo , Sadhu e Bramini, negozi e templi, cani e vacche , come sempre in India colorano le strade. Raggiungo tra i vicoli la punta di roccia tra i due fiumi. Ho avverato un mio sogno. Resto seduto li , dove il Gange nasce. L’acqua , limpida e azzurra fa quello che fa da sempre. Senza curarsi dei pellegrini, di me , dei sadhu e dei bramini, dei cani e delle vacche, si lascia andare, così, fino al mare. E qui in questo puntino di mondo, come il Gange anch’io, senza curarmi dei miei pensieri mi lascio andare, il tempo si ferma , resta solo in sottofondo il suono armonico dell’acqua che scorre.
In Pratica
- km da Rishikesh circa 160
- Media 40 km ora – andata e ritorno 4 ore più o meno forse più , ci sono molti motivi per fermarsi lungo il percorso
- Benzina a Rishikesh e poco prima di Dev Prajang
- Nessuna assistenza lungo il percorso in caso di foratura
- Fai attenzione alle jeep che trasportano i pellegrini dire che guidano da pazzi è riduttivo
- Scimmie, vacche e asfalto insidioso richiedono molta attenzione
Duecento metri dopo il ponte sulla desta non perdetevi i mitici vegetable chow mein ovviamente accompagnati da un chai bollente
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